CANNES70: L’America indipendente e la Francia alla conquista dei Palmares con tanti ritorni alla Croisette
L’America Latina grande esclusa!
(luigi noera)(raccontar di cinema) (Foto per gentile concessione del Festival de Cannes) Alla Conferenza stampa gli artefici di questa edizione che festeggia i 70 anni del Festival hanno spiegato così la selezione ufficiale che vede esclusa l’America Latina.
“Lungo, teso, intenso”. Sono le parole impiegate dal delegato generale Thierry Frémaux (affiancato dal presidente Pierre Lescure) per definire il lavoro che ha portato ai 19 titoli in corsa per la Palma d’Oro del 70° Festival di Cannes (dal 17 al 28 maggio), la cui selezione ufficiale è stata annunciata a Parigi dopo una suspense più grande del solito. “I film sono arrivati tardi”, ha proseguito il selezionatore, sottolineando inoltre che il rimprovero spesso rivolto al festival di presentare molti “abbonati” è alla fine relativo, poiché non è facile trovare film all’altezza di una competizione come quella di Cannes quando tanti grandi cineasti non sono disponibili. Il che non impedisce alla più bella vetrina del cinema mondiale di essere ancora una volta molto attraente, con la sua quota di certezze e qualche sorpresa.
In competizione brillano un ex vincitore, l’austriaco Michael Haneke (Palma d’Oro nel 2009 e 2012, premio della regia nel 2005, Grand Prix nel 2001 – settima partecipazione) e sei cineasti già premiati (direttamente o attraverso i loro interpreti) sulla grande scena cannense del Théâtre Lumière: la giapponese Naomi Kawase (quartavolta), il russo Andrey Zvyagintsev (terza), l’americano Todd Haynes (terza), il francese Michel Hazanavicius (terza), il greco Yorgos Lanthimos (seconda) e il tedesco Fatih Akin (seconda).
Tornano in corsa per la Palma d’Oro anche il coreano Hong Sang-soo (quarta volta), per la terza volta l’ungherese Kornél Mundruczó, l’ucraino Sergeï Loznitsa e i francesi Jacques Doillon (selezionato 33 anni dopo la sua ultima apparizione in gara) e François Ozon, e per la seconda volta l’americana Sofia Coppola e la scozzese Lynne Ramsay.
Debuttano in concorso il francese Robin Campillo, il coreano Bong Joon-ho e tre americani: Noah Baumbach e i fratelli Ben e Joshua Safdie.
Con una scozzese (Ramsay), quattro francesi (Hazanavicius, Ozon, Doillon e Campillo), un austriaco (Haneke), un tedesco (Akin), un greco (Lanthimos), un ungherese (Mundruczó), un russo (Zvyagintsev) e un ucraino (Loznitsa), l’Europa domina la lista con 11 film in corsa. Gli Stati Uniti punteranno su quattro titoli (Coppola, Haynes, Noah Baumbach e i fratelli Safdie) mentre l’Asia conta tre rappresentanti (la giapponese Kawase e i coreani Hong Sang-soo e Bong Joon-ho). Il resto del mondo è invece assente, in particolare il Sud America, ma la partita non è chiusa giacché la lista dei concorrenti sarà completata nelle settimane a venire, probabilmente da uno o due titoli. Si segnala quest’anno, nella corsa al premio più importante, anche la presenza di tre registe e quella di Netflix con due titoli in lizza (firmati Bong Joon-ho e Noah Baumbach).
Mentre il Festival sarà aperto fuori concorso da Les Fantômes d’Ismaël del francese Arnaud Desplechin,il resto della Selezione Ufficiale (che conta per ora 49 lungometraggi, di cui 12 di registe donne e 9 opere prime) è ricca di pezzi forti. Tra questi, sono da citare fuori concorso i film di John Cameron Mitchell, Takashi Miike e del duo Agnès Varda – JR, alcune proiezioni speciali che includono un’altro film di Hong Sang-soo (La Caméra de Claire, con Isabelle Huppert), documentari firmati da Claude Lanzmann, Raymond Depardon e Vanessa Redgrave, il seguito di Una scomoda verità di Al Gore, un’installazione-esposizione per un cortometraggio in realtà virtuale di Alejandro González Iñarritu, l’ultima opera del compianto Abbas Kiarostami e serie come l’integrale di Top of the Lake: China Girl di Jane Campion e i primi due episodi del sequel del mitico Twin Peaks di David Lynch. Il tutto senza dimenticare una selezione Un Certain Regard di alto livello (16 lungometraggi per il momento, tra cui i film di Laurent Cantet, Kiyoshi Kurosawa, Mathieu Amalric, Michel Franco – leggi la news) per un’edizione anniversaria del festival di Cannese tutta da festeggiare.
I titoli nella Selezione ufficiale del 70° Festival di Cannes sono:
SELEZIONE UFFICIALE CANNES 2017 (19)
Film d’apertura: Arnaud DESPLECHIN LES FANTÔMES D’ISMAËL Fuori Concorso 1h50 – F
Fatih AKIN AUS DEM NICHTS (IN THE FADE) 1h40 – Germania
Noah BAUMBACH THE MEYEROWITZ STORIES 1h50 – USA
BONG Joon-Ho OKJA 2h – Sud Corea
Robin CAMPILLO 120 BATTEMENTS PAR MINUTE 2h15 – F
Sofia COPPOLA THE BEGUILED 1h31 – USA
Jacques DOILLON RODIN 1h59 – F
Michael HANEKE HAPPY END 1h50 – Germania
Todd HAYNES WONDERSTRUCK 2h – USA
Michel HAZANAVICIUS LE REDOUTABLE 1h42 – F
HONG Sangsoo GEU-HU (THE DAY AFTER) 1h32 – Sud Corea
Naomi KAWASE HIKARI (RADIANCE) 1h41 – Jap
Yorgos LANTHIMOS THE KILLING OF A SACRED DEER 1h49 – Gr
Sergei LOZNITSA A GENTLE CREATURE 2h40 – Ucraina
Kornél MUNDRUCZÓ JUPITER’S MOON 1h40 – Ungheria
Ruben Ostlund The Square 2h22 –
François OZON L’AMANT DOUBLE 1h50 – F
Lynne RAMSAY YOU WERE NEVER REALLY HERE 1h35 – GB
Benny SAFDIE & Josh SAFDIE GOOD TIME 1h39 – USA
Andrey ZVYAGINTSEV NELYUBOV (LOVELESS) 2h08 Russia
#CANNES70: L’opera prima di Annarita Zambrano AFTER THE WAR e FORTUNATA di Sergio Castellitto in lizza nella SELEZIONE UN CERTAIN REGARD (18)
Film d’apertura: Mathieu AMALRIC BARBARA 2h – F
Cecilia ATAN & Valeria PIVATO LA NOVIA DEL DESIERTO (THE DESERT BRIDE) Opera Prima 1h25 – Argentina
Kantemir BALAGOV TESNOTA (CLOSENESS) Opera Prima 1h58 – Russia
Kaouther BEN HANIA AALA KAF IFRIT (BEAUTY AND THE DOGS) 1h35 – Tunisia
Laurent CANTET L’ATELIER 1h54 – F
Sergio CASTELLITTO FORTUNATA (LUCKY) 1h43 – Italia
Michel FRANCO LAS HIJAS DE ABRIL (APRIL’S DAUGHTER) 1h33 – Messico
Valeska GRISEBACH WESTERN 1h40 – Germania
Stephan KOMANDAREV POSOKI (DIRECTIONS) 1h43 – Bulgaria
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